Sapevate che su un muro esterno della chiesetta campestre di Santa Maria
a Serramanna, in bella mostra accanto ad una porticina laterale, è
scolpito un simbolo sacro molto antico? Nonostante si trovi in un luogo
molto frequentato dai serramannesi, in pochi hanno avuto modo di
ammirarlo. E' una cosa strana, ma l'essere umano raramente osserva con
attenzione ciò che da sempre si trova davanti ai suoi occhi, così, il
Fiore della Vita di Serramanna, pur essendo visibile a tutti, se
ne sta indisturbato a guardare il trascorrere dei secoli, senza che la
comunità si accorga di lui e se ne chieda il significato.
L'antichissimo simbolo, del quale esistono tracce nelle culture di tutto
il mondo, ha moltissimi nomi: “Fiore della Vita”, "Rosa dei pastori",
"Rosa carolingia", "Rosa celtica", "Stella fiore", "Stella rosetta",
"Sesto giorno della Genesi". Sono state ritrovate incisioni che lo
rappresentano all'interno di templi pagani, chiese cristiane, accanto a
portali, serrature, culle per neonati. Pare che per i Celti, questo
disegno realizzato con la rotazione di sei cerchi, rappresentasse la
potenza generatrice del sole ed era per loro un simbolo di protezione,
propiziatore di una vita fortunata e che avesse il potere di tener
lontano il male e far guarire dalle malattie. Era un simbolo utilizzato
dai Cavalieri Templari e per molte culture simboleggiava la Creazione:
veniva chiamato "Sesto giorno della Genesi" proprio perché i suoi 6
petali corrispondono ai 6 giorni impiegati da Dio per la Creazione del
mondo. Viene accomunato anche alla "Ruota della Vita"(antico simbolo
dell'alternarsi delle stagioni) ed era inciso sia nel Sigillo di Re
Salomone che nello Scudo di Re Davide. Per gli Ebrei era una
rappresentazione dell'Albero della Vita, l'albero che Dio aveva messo
nel paradiso terrestre accanto all'Albero della conoscenza de Bene e del
Male.
Non sappiamo l' esatto significato che i serramannesi
dell'anno Mille attribuivano al Fiore della Vita, ma certamente è stato
scolpito su quel muro a protezione della comunità che ha costruito quel
luogo sacro e, nonostante le alluvioni, i restauri, gli anni, le mode e
la tinta che lo ricopre, continua a vigilare sulla sorte del nostro
antico paese.
(F. Murgia.)
Vi diamo il benvenuto nella nostra piccola comunità "Erbas e Perdas". Riscopriremo insieme un po' di quel passato che con il trascorrere dei secoli si è smarrito: le erbe spontanee ed i loro utilizzi, i siti archeologici della zona,i rituali e le feste dedicati alla dea madre, usi, tradizioni e quant'altro fa parte della cultura del nostro paese e della nostra isola.
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