sabato 16 giugno 2018

Solstizio d’Estate






Il 23 giugno e la notte più corta dell’anno e, di conseguenza, il giorno più lungo. Ma è la notte che assume una particolare importanza e in cui si manifesta la potenza generatrice di vita del Sole. E’ una notte magica in cui tutto può succedere, un' energia positiva pare pervadere ogni essere vivente e le erbe raccolte in questa notte assumono proprietà terapeutiche superiori al restante periodo dell’anno. Ogni essere vivente ha la possibilità di rigenerarsi cambiando il proprio percorso di vita.

Una volta acceso il fuoco le persone si avvicinavano ad esso tenendosi per mano e, in silenzio,           ciascuno rifletteva su qualcosa che voleva cambiare di sé e si concentrava su questo pensiero per qualche minuto, dopodiché, sempre in silenzio e concentrati sul cambiamento che si vuol fare, si prendevano 2 o 3 rametti e li si intrecciava. Quando tutte le trecce di erbe erano pronte, tutti insieme le butteranno nel fuoco. Il fuoco, purificatore, trasformava in energia positiva il cambiamento desiderato, favorendo nei partecipanti un processo di rinascita. Il rito, da buoni sardi, si concludeva con una cena.
Il cambiamento, in questo periodo di crisi generalizzata, è un qualcosa di fortemente sentito e voluto, ma spesso non si sa come e cosa fare per cambiare.

Un tempo, non molto tempo fa nella sua storia evolutiva, l’uomo aveva con la natura un rapporto di profondo rispetto: era un tutt’uno con essa. La natura era Vita, era il Divino, era il Sacro. L’Uomo viveva in essa e da essa traeva quanto gli necessitava: il cibo, il vestiario, le medicine.
Chissà sè, riuscendo a stabilire un contatto di rispetto con la natura, potremmo riuscire a superare più facilmente le avversità della vita.
Nella tradizione sarda, cosi come in altre culture, tanti erano i riti per festeggiare questa notte magica. Gli elementi usati erano solitamente il fuoco, l’acqua e le erbe.

Propongo, di seguito, uno dei riti col fuoco e con le erbe.
Per il fuoco venivano utilizzate piante che avevano proprietà terapeutiche e apotropaiche (tenevano lontani gli influssi maligni): quercia, lentischio, mirto, rosmarino, timo, elicriso ecc...

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