sabato 15 luglio 2017

Oleolito di lavanda













 
I fiori, le piante e le erbe che raccogliamo durante le nostre passeggiate in campagna, a seconda delle loro virtù e proprietà possono avere molteplici utilizzi. In questo periodo, per esempio, é ancora possibile imbattersi in qualche cespuglietto di lavanda, oppure ce l'abbiamo in cortile e aspetta solo di essere utilizzata. Possiamo usarla per fare dei mazzetti da tenere nelle stanze per profumare e decorare l' ambiente, oppure possiamo provare a produrre un po' di oleolito.
Per fare l' oleolito occorre davvero molto poco: i capolini dei fiori, olio (possibilmente extravergine d'oliva, ma l'importante é optare per un olio che non irrancidisca in fretta) ed un barattolo di vetro. Dopo aver raccolto i fiori lasciateli asciugare per qualche giorno, in modo che perdano l'acqua in eccesso. Riempite il barattolo con i fiori e ricopriteli d'olio fino a due centimetri dall' orlo. Il barattolo va chiuso ermeticamente e conservato il un luogo buio. Una volta al giorno, dovrete scuoterlo un po', per evitare che i fiori ammuffiscano facendo irrancidire l'olio. Dopo 30/40 giorni colate l'olio e imbottigliatelo, possibilmente in una bottiglia di vetro scuro e conservatelo al buio. Potrete utilizzare l'oleolito di lavanda come olio da massaggi, per ammorbidire e profumare la pelle, come ingrediente per gli unguenti. Comunemente si dice che sia utile in caso di ustioni, ferite, piaghe e che dia sollievo in presenza di punture d'insetti ed eritemi solari.



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