Lavandula stoechas L.
Famiglia: Labiatae
Nome sardo: Spicula areste, archemissa, abioi
La lavanda selvatica ha le foglie piccole e strette, molto profumate.
Le sue infiorescenze viola/lilla, in cima a lunghi steli, somigliano
alle spighe che, al posto dei chicchi, accolgono tanti fiori molto
profumati ricchi di oli essenziali. I fiori essicati sono adatti a
profumare la biancheria e gli armadi e scacciare le tarme. Grazie alle
proprietà cicatrizzanti, i suoi oli essenziali, anticamente, venivano
miscelati all'olio d'oliva per curare i morsi degli insetti.
Molto apprezzata dalle api, il suo prezioso polline produce un miele unico e buonissimo.
In passato, in Sardegna la lavanda selvatica veniva utilizzata, insieme
all'elicriso, per bruciare le setole dai maiali macellati e profumare
così la carne.
In alcuni paesi, durante la Settimana di Pasqua,
viene ancora raccolta per abbellire i rami di ulivo e le palme
benedette, perché una leggenda vuole che la Madonna avesse steso i panni
di Gesù su questa meravigliosa pianta profumata.
Vi diamo il benvenuto nella nostra piccola comunità "Erbas e Perdas". Riscopriremo insieme un po' di quel passato che con il trascorrere dei secoli si è smarrito: le erbe spontanee ed i loro utilizzi, i siti archeologici della zona,i rituali e le feste dedicati alla dea madre, usi, tradizioni e quant'altro fa parte della cultura del nostro paese e della nostra isola.
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