giovedì 22 marzo 2018

Lavanda selvatica

Lavandula stoechas L.
Famiglia: Labiatae
Nome sardo: Spicula areste, archemissa, abioi

La lavanda selvatica ha le foglie piccole e strette, molto profumate. Le sue infiorescenze viola/lilla, in cima a lunghi steli, somigliano alle spighe che, al posto dei chicchi, accolgono tanti fiori molto profumati ricchi di oli essenziali. I fiori essicati sono adatti a profumare la biancheria e gli armadi e scacciare le tarme. Grazie alle proprietà cicatrizzanti, i suoi oli essenziali, anticamente, venivano miscelati all'olio d'oliva per curare i morsi degli insetti.
Molto apprezzata dalle api, il suo prezioso polline produce un miele unico e buonissimo.
In passato, in Sardegna la lavanda selvatica veniva utilizzata, insieme all'elicriso, per bruciare le setole dai maiali macellati e profumare così la carne.
In alcuni paesi, durante la Settimana di Pasqua, viene ancora raccolta per abbellire i rami di ulivo e le palme benedette, perché una leggenda vuole che la Madonna avesse steso i panni di Gesù su questa meravigliosa pianta profumata.

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